domenica 18 ottobre 2015

GESTIONE CONSULENZIALE ESTERNA DEL VS. SETTORE TRASPORTI


Oggi,  l’azienda che esporta o importa non può certo permettersi di appoggiarsi passivamente allo spedizioniere più comodo senza saperne valutare a fondo il grado di correttezza e di efficienza;  deve invece partecipare in prima persona a scelte spesso difficili, seguire con attenzione le merci ed il giro dei documenti, parlare con cognizione di causa di navi  ROLL-ON e ROLL-OF di CONFERENCES e di OUTSIDER deve saper trattare  i ristorni e conoscere le responsabilità degli addebiti. Quanto si potrebbe risparmiare in un anno semplicemente rivolgendosi agli spedizionieri giusti  ?
C&F Europe da anni segue tutte queste problematiche in una continua forma di affinamento sia per ciò che riguarda “le tecniche” sia per ciò che concerne le metodologie di attuazione . Alla pari di uno studio legale difende gli interessi della propria clientela, ottimizzando tutti quei fattori di costo al fine di organizzare ed amministrare il flusso delle merci.
A questo proposito abbiamo affinato un nostro prodotto consulenziale di punta affinche’ possa   garantire la gestione completa del  Vs settore trasporti liberando in tal modo tutte le risorse umane coinvolte e conseguentemente impiegandole nel Vs. core business.
Il progetto si basa sulla fornitura di prestazioni e Know-how del nostro personale dedicato al settore trasporti, il quale in seguito ad una serie di incontri volti alla definizione delle linee guida e delle procedure da seguire, si incaricherà della gestione globale dei Vs. trasporti, ottimizzandone i costi e gli aspetti qualitativi.
A tale scopo Vi riportiamo i dettagli del progetto:
Riteniamo opportuno, a monte dell’inizio della gestione effettuare una serie di verifiche presso il Vs. stabilimento al fine di stabilire una linea di “start-up”. In tale fase sarà ns. compito effettuare le seguenti analisi e valutazioni:
  1. Analisi delle problematiche legate alla gestione dell’ordine e alla logistica di spedizione
  2. Analisi delle mansioni dell’ufficio spedizioni e ufficio commerciale Italia / estero
  3. Analisi dell’impatto della gestione in outsourcing sulle strategie commerciali
  4. Analisi delle nuove procedure da inserire
  5. Analisi delle procedure di comunicazione Azienda – C&F - Fornitori
  6. Analisi delle tempistiche di  attuazione
  7. Definizioni delle norme e procedure da attuare per la gestione in outsourcing delle spedizioni
  8. Definizioni dei ruoli

In seguito effettueremo l’elaborazione delle informazioni reperite e realizzazione di una relazione contenente le considerazioni sviluppate e l’individuazione delle aree e delle priorità d’intervento
3 possibilità di scelta del canone per la gestione del Vs. settore trasporti :














CHI E’ IL FREIGHT AUDITOR – (REVISORE DEI COSTI NEI TRASPORTI E LOGISTICA)

L’avvento della globalizzazione ha comportato un cambiamento radicale nelle moderne tipologie di direzione aziendale. Oggi più che mai precise “key words” sono divenute un imperativo nella gestione di qualsiasi azienda : Razionalizzazione, Organizzazione, Efficienza Pianificazione, Controllo dei Costi e dei Profitti. E’ necessario quindi  intervenire in modo incisivo e continuo sui costi; per far ciò  e’ sempre più importante definire metodologie e sistemi di controllo di gestione innovativi.
La riduzione dei costi diventa così un processo continuo, fondato su metodi e sistemi prestabiliti che consentono di programmare e controllare gli obbiettivi prefissati in rapporto ai presunti margini operativi. In questo contesto si inserisce in azienda “ il FREIGHT AUDITOR” o Revisore dei costi nei trasporti e nella logistica. In virtù di una profonda esperienza nel settore può guidare l’impresa nelle scelte  logistiche  organizzative, garantendole  I migliori risultati in termini di efficienza e qualità, ed alla pari di uno studio legale  difendere gli interessi dei propri clienti ottimizzando tutti quei fattori di costo al fine di  Procurare “RISPARMIO”
L’affidare un incarico di consulenza  ed auditing  sui   trasporti  ha un impatto di diversa natura  sia sulla   struttura aziendale  sia sui rapporti  della stessa  con i  fornitori  di servizi , in modo proporzionale  all’importanza della funzione direttiva  che impone  il FREIGHT  AUDITOR  in azienda . Normalmente  il consulente e’  visto come  un revisore strano , inquietante, che va a controllare  l’operato di chi  fino a quel momento  ha effettuato  delle scelte  nell’interesse  dell’azienda L’intervento  sconvolge  immediatamente  il rapporto  con gli  agenti di spedizione  che operano presso il cliente  i quali si ritrovano  a dover  riempire delle griglie di risposta  nelle quali inserire i loro  costi   e a  realizzare  che l’azienda  loro cliente  sta analizzando  un settore  fino a quel momento  scarsamente  considerato  e di loro competenza .Nella sostanza  però  questi piccoli sconvolgimenti  producono all’azienda   del  risparmio, e questo solo per il fatto di aver  riattivato  la dinamica  fornitore/cliente  ed averla estesa a nuove realtà  fino a quel momento trascurate
E’ importante stabilire con l’azienda cliente un rapporto su una base di  partnership  che definisca chiaramente la figura del FREIGHT AUDITOR  (consulente) distinguendolo dalle figure di broker  o spedizioniere, alle quali molte  volte le aziende  tendono ad associarlo
L’auditor deve mettere a disposizione  del cliente  tutta la propria esperienza e professionalità, rendendosi conto  che I processi di miglioramento debbono essere condivisi e graduali. Tutto non può essere perfetto al primo colpo; L’attivita’ di audit deve tendere  alla creazione di economie sostanziali Sui costi del cliente,  permeandosi nella realtà aziendale e  proponendo Soluzioni  innovative  anche negli iter  dell’organizzazione aziendale

www.candfeurope.eu

claudio cogo

giovedì 8 ottobre 2015

consulenza assicurativa

In Partnership con uno dei più   prestigiosi studi di consulenza  presenti a livello nazionale, C&F Europe offre un'ampia gamma di servizi in ambito assicurativo,unendo la profonda conoscenza dell'ambito logistico e la professionalità del partner:
Tramite un check-up iniziale, ed un successivo progetto di consulenza verranno eseguite le seguenti attività:
  1. Identificazione dei rischi tramite verifiche ambientali delle strutture interne ed esterne
  2. Analisi, valutazione,prevenzione,riduzione eliminazione e monitoraggio dei rischi
  3. Definizione degli obbiettivi (assicurazione,autoassicurazione) 
  4. Controllo ed aggiornamento delle garanzie (in base a nuovi rischi e/o loro variazioni)
  5. Formazione dedicata, Volta ad accrescere la cultura assicurativa aziendale

C&F Europe opera in partnership come "anello di congiunzione" tra risk manager, proprietari d'azienda, ed agenti/broker per ottenere la migliore copertura assicurativa esistente ed il minimo tasso/premio offrendo una forma di consulenza assicurativa pura.
Tutto questo con la serietà e professionalità che contraddistinguono C&F Europe garantita  dall'esperienza trentennale in campo assicurativo dello studio partner caratterizzato da un'assoluta indipendenza,autonomia,imparzialità ed operante nell'esclusivo interesse del cliente senza percepire provvigioni da compagnie e/o intermediari bensì solo un compenso concordato con quest'ultimo, garantendo così l'assenza di conflitti di interesse

giovedì 23 giugno 2011

L'aggregazione della domanda nei trasporti.......

www.candfeurope.eu
Il Trasporto, la Logistica ed i relativi servizi sono fondamentali per le PMI poiché rappresentano la leva strategica per accedere ai mercati . Al momento però molte PMI  gestiscono le proprie attività logistiche con scarsa efficacia ed efficienza, in quanto il loro potere  contrattuale  nei confronti  dei fornitori di servizi di trasporto e’insufficiente
- le quantità trasportate per ogni singolo viaggio sono scarse così come la frequenza con cui avvengono. Inevitabilmente, si genera una domanda di trasporto frastagliata.
Lo sviluppo di soluzioni collaborative tra le imprese produttive per la gestione della Logistica e dei trasporti, possono portare notevoli risparmi alle aziende che partecipano al gruppo d’acquisto oltre ad essere un nuovo strumento di aggregazione.
La razionalizzazione dei trasporti, l’ottimizzazione dei carichi  e la conseguente diminuzione degli spostamenti non solo possono essere fonte di minori spese  per le aziende e per i loro clienti ma si tratta di interveti che devono  contribuire ad insegnare alle PMI il modo di districarsi nella giungla dei costi e dei servizi di trasporto, oltre che  all’abbattimento di quei costi occulti che non sempre l’azienda riesce  ad individuare nelle trattative con gli spedizionieri.

QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI TRASPORTO CHE POSSONO ESSERE AGGREGATE


In  genere possono essere  tutte le tipologie di trasporto.  Ad esempio tra una azienda Italiana ed una Tedesca (partner e/o filiale e/o facente parte dello stesso gruppo)  I trasporti da aggregare potrebbero essere quelli marittimi (numero di contenitori in partenza o in arrivo) oppure quelli terrestri a carico completo e/o a collettame. Di sicuro in un grosso gruppo internazionale  l’export/import  marittimo e’ un modo di trasporto usatissimo per raggiungere I mercati internazionali o esportarne tecnologia. Non e’ necessario che tutte e due le aziende abbiano  uno stesso mercato di riferimento (es. Che esportino o importino tutti e due dalla Cina o da qualche altro paese asiatico) ma e’ necessario che tutti e due siano pronti ad usare un solo agente di trasporto  che potrebbe essere quello tedesco o quello Italiano o un terzo di un paese sempre pero’ europeo

martedì 25 gennaio 2011

IL FREIGHT AUDITING


di Saverio Aprile - Bruno Buassi - Claudio Cogo


L’avvento della globalizzazione ha comportato un cambiamento radicale nella gestione delle moderne tipologie di direzione aziendale.

Oggi più che mai, precise “key-words” sono divenute un imperativo nella gestione di qualsiasi azienda: razionalizzazione, organizzazione, efficienza, pianificazione e controllo dei costi e dei profitti.

Per mantenere livelli di prezzo di vendita in risposta al mercato, è necessario intervenire in modo incisivo e continuo sui costi;  per fare ciò è sempre più importante definire metodologie e sistemi di controllo di gestione innovativi.

La riduzione dei costi diventa così un processo continuo,  fondato su metodi e sistemi prestabiliti che consentono di programmare e controllare gli obiettivi prefissati in rapporto ai presunti margini operativi.

In queste poche righe intendiamo però parlare di un’attività nuova: il controllo e la riduzione del costo del trasporto. Alla luce degli usuali e tradizionali schemi organizzativi aziendali, quest’argomento può sembrare astruso, per diversi motivi: 

  •    il primo, e principale, si giustifica col fatto che ogni singola azienda ha, all’interno della propria organizzazione, un ente delegato a tale scopo (logistica, ufficio acquisti, ecc.) e presume così di avere il problema sotto controllo.

  •    il secondo è dovuto al fatto che, fra le poche società di consulenza, nessuna, o quasi, è in grado di offrire un servizio di monitoraggio e di studio che abbia come obiettivo principale la riduzione dei costi di trasporto e che, soprattutto, sia in grado di gestire il problema in modo organico e scientifico.

ü   il terzo motivo, non meno significativo, deriva dalla valutazione riduttiva che le aziende, sia di grandi sia di piccole dimensioni, fanno del costo del trasporto come valore strategico (eccetto, ovviamente, le aziende produttrici di beni a basso valore intrinseco). Cerchiamo però di capire l’importanza del  servizio di trasporto in rapporto alle strategie aziendali.
Oltre alla mera riduzione dei costi, esigenza comunque fondamentale, le aziende, tramite il controllo di questa voce di costo, possono, infatti, perseguire i seguenti obiettivi sinergici, riferiti sia al rapporto col fornitore di servizi che al rapporto col proprio cliente:

  •   servizio al cliente: offendo al cliente finale il trasporto su base  door to door, si avrà la certezza di ottenere un servizio controllabile in tutti i suoi steps. In questo modo si fornirà al cliente un’immagine dell’azienda corretta ed efficiente dal momento della vendita del prodotto alla sua consegna. controllo dei sevizi acquistati: si potrà verificare, realmente e su dati certi che i propri canali distributivi o quelli utilizzati tramite lo spedizioniere, siano efficienti e corrispondenti alla standard previsto.
  •    controllo reale  del prezzo di vendita finale: si potrà, cioè, essere in grado di valutare in modo più preciso l’effettivo prezzo della  merce venduta presso il Paese del cliente, entrando così in possesso di dati utili alla valutazione reale della potenzialità di penetrazione e/o d’affermazione del prodotto. Si potrà così verificare, oppure elaborare, una strategia aziendale più attenta alle reali esigenze del mercato al quale ci si riferisce.
Quindi, ad esempio, dovendo apportare variazioni periodiche ai listini di vendita, si avranno a disposizione ulteriori elementi necessari ad affrontare con estrema professionalità tali modifiche. 
Le osservazioni più sopra esposte potrebbero sembrare di scarso rilievo economico. Ma associando ad esse la valutazione macro-economica relativa all’impossibilità di poter fruire, nell’immediato futuro, di favorevoli svalutazioni monetarie che, come nel passato, hanno agevolato la penetrazione dei prodotti nazionali oltre confine, oppure considerando la pressione concorrenziale che sempre più forte che si sta registrando da parte soprattutto di paesi emergenti, si può comprendere come diventi esigenza primaria per ogni impresa,  soprattutto  per le PMI, conoscere esattamente la struttura e la dinamica dei propri costi e il monitoraggio costante degli stessi finalizzato all’implementazione delle tecniche volte alla loro riduzione.

  • Controllare e ridurre i costi significa quindi per le PMI italiane:

  •   accrescere la propria competitività sul mercato interno ed internazionale;

  •   adattare al meglio la struttura produttiva, ottimizzando nel frattempo il rapporto con fornitori e banche, nonché con la forza lavoro;

  •   migliorare la capacità di produzione del reddito dell'azienda, pur senza effettuare sostanziali modifiche della struttura produttiva.
Dal punto di vista del contratto di vendita, ai fini dell’ottimizzazione dei trasporti e dei relativi costi, non sarà necessario cambiare completamente i termini con la propria clientela: si dovrà unicamente porre maggiore attenzione all’applicazione delle regole Incoterms, basandosi sulle precise esigenze del mercato di riferimento. A tal fine una buona formazione di base del personale preposto, aiuterà l’applicazione di  tutte le competenze atte ad  organizzare un efficiente servizio di distribuzione.

Con un po’ di studio, un’attenta analisi degli aspetti di marketing ed altri fattori ancora (come l’aiuto di uno studio di consulenza specializzato) si potranno redigere contratti che saranno facilmente accettati dal cliente. Dopo le valutazioni di carattere generale, cerchiamo di entrare nel merito di quella che dovrebbe essere una corretta e proficua attività mirata alla riduzione ed all’ottimizzazione dei costi riferiti al trasporto di qualsiasi azienda produttrice di beni. I cardini che reggono tale rapporto possono essere così classificati:

a-   Necessità da parte dell’azienda di una verifica dei costi sostenuti

Questa può derivare da una valutazione approssimativa, o da una semplice sensazione, che i costi sostenuti siano sproporzionati o che il rapporto d’incidenza di costo prodotto/servizio sia elevato

b-  Impossibilità da parte dell’azienda di effettuare un controllo specifico del costo tramite gli enti aziendali abituali

Questo può succedere in aziende in trend di crescita veloce ed esponenziale che non permette alla struttura aziendale di assorbire quest’attività di controllo

c-   Necessità di mercato

L’azienda, nella prospettiva di accesso a nuovi mercati, vuole dare valutazioni più precise di eventuali costi di trasporto e, nel frattempo, approfitta per una verifica della sua situazione storica. La casistica potrebbe essere estesa ad altre fenomenologie, ma le principali si possono tutte ricondurre a quelle testè elencate.

Diamo quindi un breve cenno del modus-operandi dell’attività che, derogando dalle casistiche su-esposte, si confà, nella sua generalità, ad ognuna di esse.


A) rapporto con il fornitore di servizi.


  •   Necessita, anzitutto, effettuare un’analisi dettagliata della realtà aziendale in rapporto al problema trasporti. Ciò è possibile tramite l’analisi, a campione, dei documenti di spedizione emessi dall’azienda, degli addebiti dei fornitori di servizi e dei listini da loro proposti.

  •    Bisognerà poi studiare un rapporto nuovo con lo spedizioniere, analizzando con cura e metodologia le proposte del o degli operatori e stilare, grazie anche all’aiuto di precisi chek lists, gli elementi di collegamento con la filiera dei trasporti

  •   Infine si dovranno emettere norme e procedure interne all’azienda che riassumano tutto ciò che si è evidenziato nell’analisi.
A volte bastano pochi ma significativi esempi per dimostrare che, comunque, dello spedizioniere, almeno in moltissimi casi, non se ne può fare a meno.

E questo anche per assicurare che la scelta non sia casuale o approssimativa ma ponderata e valutata con la massima attenzione.

Raramente però l'azienda riesce a fare una scelta sulla base di valutazioni obiettive: tende talvolta ad appoggiarsi allo spedizioniere più vicino o a quello che magari ha già operato per lei in altre occasioni per altri tipi di trasporto, oppure affida al suo "padroncino di fiducia" un'esportazione via aerea o marittima. Quante aziende senza essersi preoccupate di verificare l'etica commerciale o la solidità finanziaria di una certa impresa, hanno dovuto in seguito lamentare gravi inconvenienti che sarebbero stati facilmente evitati?

Quanta fiducia accordare quindi?
Non bisogna eccedere in nessun senso: dare troppa sicurezza e lasciare la mano   eccessivamente libera a questo tipo di fornitori di servizi non è una buona politica aziendale. Ma, la sfiducia manifesta, rende tesi i rapporti: bisogna quindi avere un'idea precisa, ma soprattutto una conoscenza sufficientemente approfondita, degli spedizionieri reperibili sul mercato, valutandoli nel modo più preciso possibile.
È pur vero che il nostro Codice Civile impone allo spedizioniere di comportarsi come "Un Buon Padre di Famiglia" nell'interesse del suo cliente, ma purtroppo tra divorzi, separazioni, quasi consensuali, convivenze etc... di buoni padri di famiglia oggi non se ne trovano molti.

Si deve quindi considerare lo spedizioniere come un fornitore molto particolare, e non cadere nell'errore di molte aziende che lo considerano alla stregua di un normale fornitore di beni. I suoi servizi devono avere un equo compenso, altrimenti, come detto, tirando troppo sui prezzi si rischierebbe di andare a discapito della qualità del servizio, di cui invece abbiamo necessità e diritto.
B) impatto dell’attività di freight auditing con la realtà aziendale.

L’affidare un incarico di consulenza sui trasporti ha un impatto di diversa natura, sia sulla struttura aziendale sia sui rapporti della stessa con i fornitori di servizio, in modo proporzionale all’importanza della funzione direttiva che impone il consulente in Azienda.
Normalmente il consulente è visto come un revisore strano, inquietante, che va a controllare l’operato di chi, fino a quel momento, ha effettuato delle scelte nell’interesse dell’Azienda.
L’intervento sconvolge immediatamente il rapporto con gli agenti che operano presso il cliente, i quali si ritrovarono a dover riempire delle griglie di risposta nelle quali inserire i loro costi, (e non più delle tariffe più o meno facili da interpretare) e a realizzare che l’azienda loro cliente sta analizzando un settore fino a quel momento scarsamente considerato e di loro competenza.
Si ha quasi timore di fare partecipare un “consulente” come uditore (o quasi) agli incontri per la selezione degli agenti.
Nella sostanza, però, questi piccoli sconvolgimenti producono all’azienda un risparmio medio che, stando alle rilevanze delle statistiche di settore, è superiore al 12%. E questo solo per il fatto di aver riattivato la dinamica fornitore/cliente ed averla estesa a nuove realtà fino a quel momento trascurate.
Per non considerare poi le riduzioni e le ottimizzazioni sui trasporti riferiti all’import e all’export, dove l’efficienza arriva a valori numerici superiori in rapporto alla varietà dei mercati coinvolti e alla tipologia di trasporto.
Dall’anno 1992 (anno d’inizio delle nostre ricerche) ad oggi il know how consulenziale, creatosi sia interno all’azienda sia nel rapporto con realtà esterne, che si applica (specializzato esclusivamente nell’ambito trasporti) nella riduzione, nell’ottimizzazione e nella terziarizzazione del trasporto merci, è rimasto immutato nelle sue relazioni e nelle sue dinamiche. Vengono, infatti, applicate norme e procedure che si sono affinate nel tempo dal punto di vista della tecnica consulenziale, ma che sostanzialmente premiano e ripetono il modello originario elaborato per il mercato europeo.
Diviene sempre più importante stabilire il rapporto con le Aziende sulla base di una partnership che definisca subito la figura del consulente sia interno sia esterno, distinguendolo dalle figure di broker o spedizioniere, alle quali le Aziende tendono ad associarlo.
La necessità sarà quella di riconoscere il bisogno di affidarsi a partners-consulenti, che, alla pari di uno studio legale, difendano gli interessi della clientela. Solo dalla creazione di un rapporto di questo genere si potranno trarre reciproci vantaggi.
L’attività di consulenza deve tendere alla creazione di economie sostanziali sui costi del cliente, e solo dando valore economico tangibile al know how, si riuscirà anche a dare valore alle informazioni che la consulenza offre.
Se da oltre dieci anni l’attività di riduzione e ottimizzazione dei costi di trasporto ha sempre la stessa struttura, significa che è necessaria, per l’ottenimento di performances di un buon livello, una grossa esperienza e professionalità nel campo delle spedizioni e dei trasporti sia nazionali sia internazionali, nonché una profonda conoscenza dell’ambiente degli operatori di settore. Far coincidere le necessità di controllo e riduzione dei costi di trasporto delle aziende produttrici con l’offerta sempre più sofisticata di servizi di spedizione e trasporto, deve essere compito primario della funzione aziendale, evitando di ridursi a semplice produttore di analisi numeriche riportate in tabelle più o meno elaborate, ma permeandosi nelle realtà aziendali e proponendo soluzioni innovative anche negli iter dell’organizzazione aziendale.


la riduzione dei costi di trasporto e logistica

LA SCELTA DELLO SPEDIZIONIERE

Il settore dei trasporti riveste una grande importanza per l'intero apparato produttivo italiano, con particolare riferimento ai flussi di approvvigionamento dei materiali sia dall'estero che dal territorio nazionale, di movimentazione interna, e di distribuzione dei prodotti finiti; flussi che rappresentano tre degli aspetti principali del processo industriale visto nella sua globalità
Il costo della movimentazione delle merci e' un componente molto importante del costo delle merci stesse, raggiungendo nel nostro paese un'incidenza media del fatturato pari a circa il 6% che sale al 15-18% per la piccola industria.
Se si considera la gestione dell'intero ciclo di trasporto, in tutti i suoi aspetti, dal trasporto delle materie prime o dei prodotti intermedi, al magazzinaggio, alla distribuzione ……. non e' improprio ritenere che l'incidenza sul costo del prodotto sia dello stesso ordine di grandezza del costo del lavoro industriale.
Quindi, una qualsiasi attività industriale richiede sempre, sia pure a livelli specializzati l'ausilio della funzione trasporto. E' indubbio infatti che un prodotto e' tanto più commerciale quanto più si rende disponibile al momento giusto nel posto giusto, nella quantità giusta.
Oggi infatti l'azienda che esporta  o importa non può certo permettersi di appoggiarsi passivamente allo spedizioniere più comodo senza saperne valutare a fondo il grado di correttezza e di efficienza; deve invece partecipare in prima persona a scelte spesso delicate e difficili, seguire con attenzione le merci ed il giro dei documenti, parlare con cognizione di causa di navi ROLL-ON  ROLL-OFF,  di  CONFERENCES    e OUTSIDER ,  di noli di consolidazioni aeree, deve saper trattare i ristorni conoscere le responsabilità dei vettori e discuterne gli addebiti.
Solamente pero' le grosse industrie hanno visto la necessità, dato l'enorme quantitativo di merci movimentate, di creare uffici atti al controllo di tale flusso che a secondo dell'azienda prendono il nome di:
TRAFFICO, TRASPORTI, IMPORT-EXPORT ETC.., e sono generalmente gestiti da personale qualificato che svolge  a tempo pieno questo tipo di lavoro e quindi e' giornalmente a contatto con i vari problemi legati alla movimentazione dei materiali.
Le medie e piccole aziende invece hanno demandato tale funzione nel loro interno ai vari uffici commerciali, di marketing ed amministrativi, che la svolgono esclusivamente come appendice al loro lavoro principale, e che mal si districano nella giungla dei termini di resa, delle operazioni doganali, degli spedizionieri, dei corrieri etc...
Molte di queste piccole e medie aziende pero' si stanno accorgendo che una corretta gestione ed un accurato controllo dei costi di spedizione fanno si che il prodotto sia più competitivo sui mercati esteri di loro interesse; cercano quindi di avere sempre di più alle loro dipendenze almeno una persona  già pratica di trasporti e/o import export in modo da avere sempre sotto controllo le spese della movimentazione materiali. Il consulente chiamato in azienda per verificare sia i costi sia l’ottimizzazione dei servizi di trasporto si trova sempre di fronte a queste problematiche, la più frequente è proprio quella della….. scelta dello spedizioniere.

LA SCELTA DELLO SPEDIZIONIERE

Sicuramente ne esistono anche altre, ma e' certo che la categoria degli spedizionieri gode di un ventaglio molto vasto di valutazioni, Ascoltiamo giornalmente dagli addetti ai lavori delle aziende le più svariate espressioni che vanno da : "Per fortuna ho uno spedizioniere in gambissima  perché solo lui poteva togliermi da questo guaio" oppure " per colpa dello spedizioniere" xy" i miei campioni non sono arrivati in tempo a destino e la mia azienda ha perso un contratto favoloso". Per arrivare poi al più confidenziale "Tanto gli spedizionieri sono tutti ....... ecc  ecc......
Pochi ma significativi esempi per dimostrare che, comunque dello spedizioniere, almeno in moltissimi casi non se ne può  fare a meno. E questo anche per dire che la scelta non deve essere casuale o approssimativa ma ponderata e valutata con la massima attenzione.
 Raramente pero' l'azienda riesce a fare una scelta su una base di valutazioni obiettive, tende talvolta ad appoggiarsi allo spedizioniere piu' vicino o a quello che magari ha gia' operato per lei in altre occasioni per altri tipi di trasporto, oppure affida al suo "PADRONCINO DI FIDUCIA" un'esportazione via aerea o marittima, quante aziende senza essersi preoccupate di verificare l'etica commerciale o la solidità finanziaria di una certa impresa devono poi lamentare gravi inconvenienti che sarebbero stati tranquillamente evitabili?
Quanta fiducia accordare quindi? non bisogna eccedere in nessun senso, dare troppa sicurezza e lasciare la mano   eccessivamente libera a questo tipo di fornitori di servizi non e' una buona politica aziendale, ma la sfiducia manifesta rende tesi i rapporti: bisogna quindi avere un'idea precisa, ma soprattutto la conoscenza, degli spedizionieri che si trovano sulla piazza valutandoli poco alla volta provando non solo il servizio di quello più insistente e più assiduo nelle visite ma anche di quelli che non si sono mai fatti sentire.
Ci sarà certamente lo spedizioniere che spedisce tutto dappertutto ma non lo farà certo al meglio su tutte le destinazioni e con tutti i mezzi. Anche per questo e' opportuno trattare a livello sia commerciale che operativo sempre con i medesimi funzionari in maniera da coinvolgere direttamente le persone a cui ci si appoggia, dando anche un contenuto individuale e umano al rapporto.
Si deve quindi cercare lo specialista, e per specialista si intende quello che fa al nostro specifico caso. Avremo quindi lo specialista di traffici terrestri oppure aerei e/o marittimi ma ci sarà anche lo specialista di esportazioni e di importazioni per non parlare delle singole linee di traffico. Dusseldorf non e' tutta la Germania come New York non  tutti gli Stati Uniti.
Bisogna dire pero' che il controllo ottimale di questo aspetto non e' cosa facile, perché la quantità  degli operatori, delle soluzioni tecniche e dei prezzi e' molto ampio ed in continuo mutamento dall'altra parte (dalla parte dello spedizioniere) si trovano degli esperti particolarmente smaliziati che giocano sul loro terreno.
Quindi, molto sovente colui che dovrebbe essere un prezioso alleato e consigliere per l'azienda spesso si lascia condizionare dal proprio interesse con conseguenze negative per la clientela.
Un ritardo di una settimana in attesa di una certa nave che da' pochi dollari in più di commissione può adirare un cliente estero impaziente, cosi' come un consiglio interessato a usare l'autocarro piuttosto che il treno, o l'aereo invece che l'autocarro puo' provocare sensibili maggiori costi di cui neppure ci si accorge.
Quando anticipiamo decine di milioni per lo sdoganamento di una importazione dobbiamo essere  sicuri che i ns. quattrini saranno usati per quello scopo e non per coprire "buchi" di altri.
Sara' quindi importante avere come controparte uno spedizioniere solido, non dimenticando che ancora oggi il Codice Civile impone allo spedizioniere di comportarsi come "Un Buon Padre di Famiglia" nell'interesse del suo cliente, ma purtroppo tra  divorzi, separazioni, più o meno consensuali, convivenze etc... di buoni padri di famiglia oggi non se ne trovano molti.
Si deve quindi considerare lo spedizioniere come un fornitore molto particolare, e non cadere nell'errore di molte aziende che lo considerano alla stregua di un normale fornitore di materiale, i suoi servizi devono avere un equo guadagno, altrimenti, come detto, tirando troppo sui prezzi rischieremo di non ottenere il servizio di cui invece abbiamo necessita' e diritto.
UN CASO AZIENDALE
 per le importazioni dalla Germania un'azienda piemontese,  chiuse tempo fa un contratto con uno spedizioniere terrestre dell'area torinese che gli aveva fornito le migliori tariffe, prima della firma del contratto l'azienda volle aggiungere oltre alla Germania anche qualche  fornitore in Austria, lo spedizioniere, nella persona del suo direttore commerciale, accetto' applicando anche a quest'area ottime tariffe e spergiurando di avere ottimi servizi.
dopo il primo mese di importazioni l'azienda si accorse che dall'Austria i materiali ritardavano enormemente ed i fornitori si lamentavano che lo spedizioniere incaricato dall'azienda non ritirava i materiali. l'ufficio acquisti convoco' immediatamente il direttore commerciale che nel frattempo era cambiato, da quello che in precedenza aveva firmato il contratto, con grande stupore dell'ufficio acquisti il nuovo responsabile commerciale, confermo' che la sua ditta non aveva linee groupage con l'Austria ne in import ne' in export. Certamente meglio sarebbe stato se  l'azienda che comprava un servizio si fosse accertata prima, facendo lei stessa una piccola inchiesta, sullo   spedizioniere al quale affidava un servizio continuativo accertandosi se nelle aree dalle quali si aspettava di ricevere il materiale lo spedizioniere era veramente ben organizzato; l'inchiesta poteva essere svolta in collaborazione con il fornitore ( o in altri casi cliente)  che sul posto poteva fornire dettagliate informazioni.